NUOVI SANTI
a cura di Gian Paolo Cassano
La Chiesa si arricchisce di cinque nuovi beati. Sono cinque martiri (un sacerdote e quattro laici) uccisi, in odio alla fede, nel corso della guerra civile spagnola. Sono stati proclamati beati sabato scorso 23 aprile a Burgos, con la presenza, in rappresentanza del Papa, del card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
I cinque martiri sono il sacerdote Valentín Palencia Marquina, nato a Burgos nel 1871, e quattro giovani laici suoi collaboratori, tutti uccisi nel gennaio del 1937. C’è Donato Rodríguez García (di 25 anni), maestro di musica, colto, generoso, con notevoli doti pedagogiche, che usava le stampelle a causa di una poliomielite infantile. Ci sono poi, Germán García García, (di 24 anni), che si era offerto volontario come insegnante nel collegio fondato da Don Valentín, il ventenne Zacarías Cuesta Campo, che studiava musica nel collegio ed era calzolaio ed, infine, Emilio Huidobro Corrales, diciannovenne, che viveva nel collegio perché, dopo la morte della madre, era stato rifiutato dal patrigno.
La vita di don Valentín Palencia è segnata dalla sua opera generosa accoglienza degli orfani e dei ragazzi poveri ed emarginati, in un collegio, il Patronato de San José. Promosse per loro varie iniziative culturali tra cui una banda musicale formata dai suoi giovani. Nel 1936 inizia un’epoca di sangue e di lutto per la chiesa spagnola. Infatti fu proibita la celebrazione dei sacramenti, furono incendiate le chiese, saccheggiate le case religiose, distrutti gli arredi sacri, bruciati i preziosi dipinti dell’arte spagnola. Nella notte del 15 gennaio 1937 don Valentín e i quattro giovani furono arrestati, uccisi e abbandonati in un luogo solitario. La causa della morte di Don Valentín viene ben espressa da un testimone: «Lo uccisero perché era sacerdote». I giovani laici furono assassinati con lui, per difendere la loro fede e per condividere la sorte del loro padre, maestro e amico.
“Il messaggio della beatificazione di Burgos – ha detto il card. Amato -è una buona notizia per oggi. I martiri seminano amore, non odio. Trasmettono il calore della presenza di Dio anche nel cuore di coloro che li uccidevano. La loro vita buona lenisce le ferite e risana i cuori, guarendoli dai mali dell’odio e della divisione. I martiri rendono più bella e abitabile la casa dell’uomo, invitando a non ripetere il passato oscuro e sanguinoso, ma a costruire e vivere un presente luminoso e fraterno. È questa la buona notizia di ogni beatificazione: rispondere alla vendetta col perdono, ai pensieri di morte con pensieri e gesti di vita, alla violenza con la mitezza. Per questo la Chiesa continua a celebrare e a glorificare i martiri.”
Gian Paolo Cassano
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