LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO
a cura di Gian Paolo Cassano
Ho suscitato un forte richiamo la domanda di perdono “per gli scandali che in questi ultimi tempi sono avvenuti sia a Roma che in Vaticano” che il Papa ha chiesto iniziando l’udienza generale di mercoledì 14 ottobre, dedicata a una riflessione sulle “promesse” che i genitori fanno ai loro figli mettendoli al mondo e sulle quali Dio veglia.
La promessa è quella che i genitori fanno al loro figlio nel momento stesso in cui desiderano metterlo al mondo, che non ammette superficialità: “tutti diciamo: i bambini sono una promessa della vita. E siamo anche facili a commuoverci, dicendo ai giovani che sono il nostro futuro, è vero. Ma mi domando, a volte, se siamo altrettanto seri con il loro futuro, con il futuro dei bambini e con il futuro dei giovani! Una domanda che dovremmo farci più spesso è questa: quanto siamo leali con le promesse che facciamo ai bambini, facendoli venire nel nostro mondo?”.
Ciò che promettiamo sono “accoglienza e cura, vicinanza e attenzione, fiducia e speranza”, in una parola, “amore” che “è la promessa che l’uomo e la donna fanno ad ogni figlio: fin da quando è concepito nel pensiero. I bambini vengono al mondo e si aspettano di avere conferma di questa promessa: lo aspettano in modo totale, fiducioso, indifeso. Basta guardarli: in tutte le etnie, in tutte le culture, in tutte le condizioni di vita! Quando accade il contrario, i bambini vengono feriti da uno ‘scandalo’, da uno scandalo insopportabile, tanto più grave, in quanto non hanno i mezzi per decifrarlo”.
Anzi, “la loro spontanea fiducia in Dio non dovrebbe mai essere ferita, soprattutto quando ciò avviene a motivo di una certa presunzione (più o meno inconscia) di sostituirci a Lui”. Per questo “il tenero e misterioso rapporto di Dio con l’anima dei bambini non dovrebbe essere mai violato. E’ un rapporto reale, che Dio lo vuole e Dio lo custodisce. Il bambino è pronto fin dalla nascita per sentirsi amato da Dio, è pronto a questo. Non appena è in grado di sentire che viene amato per sé stesso, un figlio sente anche che c’è un Dio che ama i bambini”.
Ed è proprio l’amore dei genitori per i figli a portare in sé “una scintilla di quello di Dio”: perché i genitori sono “strumento dell’amore di Dio e questo è bello! Solo se guardiamo i bambini con gli occhi di Gesù, possiamo veramente capire in che senso, difendendo la famiglia, proteggiamo l’umanità! Il punto di vista dei bambini è il punto di vista del Figlio di Dio”.
Domenica 18 ottobre, all’Angelus, Papa Francesco ha lanciato un nuovo appello per la Terra Santa: “in questo momento c’è bisogno di molto coraggio e molta forza d’animo per dire no all’odio e alla vendetta e compiere gesti di pace. Per questo preghiamo, perché Dio rafforzi in tutti, governanti e cittadini, il coraggio di opporsi alla violenza e di fare passi concreti di distensione. Nell’attuale contesto medio-orientale è più che mai decisivo che si faccia la pace nella Terra Santa: questo ci chiedono Dio e il bene dell’umanità”.
Poi ha salutato i fedeli giunti a rendere omaggio ai nuovi Santi: “l’esempio di san Vincenzo Grossi sostenga l’impegno per l’educazione cristiana delle nuove generazioni. Saluto i pellegrini venuti dalla Spagna, in particolare da Siviglia, e le Suore della Compagnia della Croce. La testimonianza di santa Maria dell’Immacolata Concezione ci aiuti a vivere la solidarietà e la vicinanza con i più bisognosi. Saluto i fedeli provenienti dalla Francia, specialmente da Bayeux, Lisieux e Sées: all’intercessione dei santi coniugi Ludovico Martin e Maria Azelia Guérin affidiamo le gioie, le attese e le difficoltà delle famiglie francesi e di tutto il mondo”.
Gian Paolo Cassano
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