LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO
a cura di Gian Paolo Cassano
“La parola del Signore invita tutti a partecipare alla profezia dell’alleanza tra un uomo e una donna, che genera vita e rivela Dio”. E’ un passaggio centrale dell’omelia del Papa all’ottavo Meeting Mondiale delle Famiglie di Filadelfia, provenienti dai cinque continenti domenica 27 settembre, in una festa di colori.
Egli ha evidenziato che “Dio nostro Padre non si lascia vincere in generosità e semina la sua presenza nel nostro mondo”. Alle famiglie ha ribadito l’importanza di affidarsi al Signore: “non ostacolate ciò che è buono, al contrario, aiutatelo a crescere”. Poi ha sottolineato che la “felicità e la santità” sono “legate ai piccoli gesti”, come dice il Vangelo di Marco: “chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome… non perderà la sua ricompensa”. E’ quello che nella vita della famiglia si incarna in “gesti minimi”, che si “perdono nell’anonimato della quotidianità: (…) gesti di tenerezza, di affetto, di compassione”, come un piatto caldo, la benedizione prima di dormire, un abbraccio… Sono gesti familiari come “l’attenzione ai dettagli di ogni giorno” che “fanno sì che la vita abbia sempre sapore di casa”. Così “la fede cresce quando è vissuta e plasmata dall’amore”.
Perciò le “nostre famiglie, le nostre case sono autentiche Chiese domestiche: sono il luogo adatto in cui la fede diventa vita e la vita diventa fede”. Di qui l’invito ad affidarsi allo Spirito “che ci chiama e ci sfida” a rispondere al senso dell’esistenza a ciò che vogliamo lasciare “ai nostri figli” e all’unità dell’intera “famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale”. In un mondo stanco di “divisioni” e “disastri” ha invitato all’apertura della famiglia che rinnova la fede nella parola del Signore e così invita tutti a partecipare alla profezia dell’alleanza tra un uomo e una donna, che genera vita e rivela Dio. La prossima edizione del Meeting delle Famiglie del 2018 si terrà a Dublino.
Sabato 26 settembre, alla grande festa delle famiglie nel Meeting Mondiale di Philadelphia (immersa nella musica, colori, balli e testimonianze) e nella Veglia di preghiera Francesco ha parlato della famiglia come fabbrica di speranza, di vita e di resurrezione perché voluta da Dio.
I presenti hanno ascoltato e pregato anche attraverso la vita di uomini e donne guidati dalla fede, testimoni che hanno raccontato la propria esperienza, letto la Sacra Scrittura … Il Papa, in un discorso tutto a braccio, ha espresso gratitudine per le testimonianze autentiche, per l’arte: “vie che portano a Dio”, che “è buono, bello, e verità.” Ora “la famiglia è voluta da Dio” ed “una società cresce forte, buona, bella e vera se è costruita sul fondamento della famiglia”. Una famiglia è veramente tale quando è in grado di “aprire le braccia” e ricevere tutto questo amore; è la “bellezza” del cuore aperto, come quello di Maria e Giuseppe (“una famiglia che aveva un cuore aperto all’amore”). Infatti “Dio sempre bussa alle porte dei cuori”; a Lui “piace bussare alle porte delle famiglie”, trovarle “insieme” e desiderose di cercare altre famiglie: così si crea una società “di bontà, verità e bellezza”. Ha parlato poi dei “bambini e giovani” che sono il futuro, e dei nonni che sono memoria: “sono loro che ci hanno dato la fede, che ci hanno trasmesso la fede”! Così “la cura dei nonni e la cura dei bambini sono il segno dell’amore. Un popolo che non sa come prendersi cura dei bambini e dei nonni è senza futuro”, perché “non ha la forza e non ha la memoria”.
Gian Paolo Cassano
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