NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano
Ne ha parlato il Papa al Regina Coeli di domenica 17 maggio, ma i mass media hanno passato quasi sotto silenzio la grave situazione che si sta verificando in Burundi. Ha detto Francesco: “vorrei anche invitare a pregare per il caro popolo del Burundi, che sta vivendo un momento delicato: il Signore aiuti tutti a fuggire la violenza e ad agire responsabilmente per il bene del Paese”.Cos’è successo ? E’ una situazione di caos in Burundi, dove i ribelli dell’ex capo dei servizi segreti Niyombare che hanno tentato il golpe contro il presidente Nkurunziza (che intende ripresentarsi per un terzo mandato presidenziale, contro la Costituzione), si sono arresi dopo 24 ore di scontri e decine tra morti e feriti. Almeno due gli ufficiali arrestati, mentre sono riprese le manifestazioni dell’opposizione. Tra la gente c’è il panico per le ripercussioni che potrebbero scattare: sono già 105.000 i profughi rifugiatisi nei Paesi vicini (Tanzania, Ruanda e Repubblica Democratica del Congo), soprattutto donne e bambini e si prevede che il numero di rifugiati aumenti. “Molti bambini che arrivano alle frontiere – denuncia l’Unicef – sono in cattive condizioni di salute, sono non accompagnati o sono stati separati dalle loro famiglie. Hanno urgente bisogno di aiuto, cibo e protezione”.
“E’ un guaio molto grosso – ha detto il missionario saveriano p. Claudio Marano alla Radio Vaticana – speriamo che il presidente riesca ad attirare l’attenzione e a dare risposte. Così senz’altro non si può andare avanti, nel senso che le manifestazioni non sono manifestazioni, sono distruzioni che danno poi la possibilità alla polizia di intervenire e sparano con le pallottole “normali”; quindi morti, feriti, arresti, macchine bruciate…”Nel frattempo la gente non trova da mangiare, né può andare a lavorare o a scuola. “Già il Burundi – aggiunge il missionario – è uno dei Paesi più poveri del mondo. In questa situazione per la gente è una catastrofe.”
Ed il pensiero va al genocidio del 1994 quando nel vicino Ruanda vennero sterminate mezzo milione di persone di etnia Tutsi, che si estese anche al confinante Burundi.
Gian Paolo Cassano
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