Miriam Teresa Demjanovic, religiosa della Congregazione delle Suore della Carità di Santa Elisabetta (impegnate nell’educazione, nell’assistenza sanitaria, sociale e pastorale) è stata proclamata beata sabato scorso 4 ottobre a Newark (Stati Uniti), alla presenza del card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
In 26 anni di vita ha raggiunto i più alti gradi di perfezione; di origini europee (la Slovacchia), era nata a Bayonne, New Jersey nel 1901 e ricevette il Battesimo, Cresima e la Prima Comunione nel rito bizantino-ruteno dei suoi genitori; morì nel 1927. È la prima Beata nata e vissuta nell’America del XX secolo e coniuga in sé le esperienze della Chiesa d’Oriente e d’Occidente, diventando una testimonianza ardente di santità giovanile e un richiamo alle giovani generazioni su come si possano incarnare le virtù e i valori cristiani nel proprio tempo e nella propria cultura. Pur così giovane, infatti, aveva compreso e fatto suo il messaggio “semplice” della chiamata universale alla santità. “Aveva il dono di comprendere a fondo – ricorda il card. Angelo Amato – il significato dell’amore a Gesù crocifisso ed eucaristico, della presenza della grazia di Dio nelle anime. Per lei il soprannaturale era veramente il suo ambiente divino. Per questo ammirava i Santi, soprattutto S. Teresa d’Avila e S. Teresa del Bambino Gesù, che erano i raggi spirituali della sua esistenza di consacrata”. Fu proprio questa intensa spiritualità, fondata sull’esperienza della comunione trinitaria, che le valse il soprannome di “Santa Teresina del Bambino Gesù d’America”. Fu modello virtuoso e con tutti sempre affabile: “pronta a perdonare – aggiunge il card. Amato – elogiava il bene che vedeva compiere dagli altri, parlava spesso delle virtù con la semplicità e la convinzione che le derivavano dalla sua coerenza di vita”. Si era laureata brillantemente in lettere, portando con naturalezza i suoi valori cristiani, come aveva appreso dalla sua famiglia dai saldi valori religiosi ed ebbe la grazia di comprendere il significato e la forza di fare sempre la volontà di Dio. “Sentiva fortemente – conclude il card. Amato – la presenza e la protezione speciale del suo angelo custode, che spesso poneva rimedio alle sue inadempienze. In tal modo, mentre la sua esistenza scorreva in modo apparentemente ordinario, la piccola già godeva di privilegi straordinari comuni a tanti grandi mistici”.
Gian Paolo Cassano
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