LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO
a cura di Gian Paolo Cassano
Anche mercoledì 18 settembre la catechesi dell’udienza generale è stata dedicata sull’immagine della Chiesa come madre “che sa essere sempre paziente, misericordiosa, comprensiva, e che sa metterci nelle mani di Dio”.
È una riflessione sulla “nostra madre Chiesa” e sul volto che essa “dovrebbe avere”, quella di “una mamma misericordiosa, che capisce, che cerca sempre di aiutare, di incoraggiare anche di fronte ai suoi figli che hanno sbagliato e che sbagliano, non chiude mai le porte della Casa; non giudica, ma offre il perdono di Dio, offre il suo amore che invita a riprendere il cammino anche a quei suoi figli che sono caduti in un baratro profondo, la mamma non ha paura di entrare nella loro notte per dare speranza; la Chiesa non ha paura di entrare nella nostra notte, quando siamo nel buio dell’anima, della coscienza, per darci speranza! Perché la Chiesa è madre!”
E se il figlio sbanda “un poco nella vita” o prende “strade che portano verso un burrone”, è “la mamma sempre, in ogni situazione” che “ha la pazienza di continuare ad accompagnare i figli. Ciò che la spinge è la forza dell’amore.”
Si è poi riferito ad un’espressione argentina, “una mamma sa ‘dar la cara’”, cioè “sa ‘metterci la faccia’ per i propri figli, cioè è spinta a difenderli, sempre.” Le mamme “non si domandano se siano colpevoli o no, continuano ad amarli”.
Sanno cosa sia “importante perché un figlio cammini bene nella vita, senza impararlo dai libri”, perché “l’università delle mamme è il proprio cuore: lì imparano come portare avanti i figli. E questo è bello!”.
Così è per la Chiesa che “orienta la nostra vita, ci dà degli insegnamenti per camminare bene”. Attraverso ai dieci Comandamenti, ci viene indicata “una strada da percorrere per maturare, per avere dei punti fermi nel nostro modo di comportarci”. Essi non sono “un insieme di no” ma sono “frutto della tenerezza, dell’amore stesso di Dio che ce li ha donati”. L’invito è quindi a leggerli e a pensarli “in positivo”, perché “ci invitano a non farci idoli materiali che poi ci rendono schiavi, a ricordarci di Dio, ad avere rispetto per i genitori, ad essere onesti, a rispettare l’altro… Provate a vederli così e a considerarli come se fossero le parole, gli insegnamenti che dà la mamma per andare bene nella vita. Una mamma non insegna mai ciò che è male, vuole solo il bene dei figli, e così fa la Chiesa”.
Come una mamma sa “chiedere, bussare ad ogni porta per i propri figli,” e “anche e soprattutto alla porta del cuore di Dio”, pregando per loro, “specialmente per quelli più deboli, per quelli che hanno più bisogno, per quelli che nella vita hanno preso vie pericolose o sbagliate”, così fa la Chiesa, che “mette nelle mani del Signore, con la preghiera, tutte le situazioni dei suoi figli”.
Il Papa ha anche lanciato un accorato appello per la pace nel mondo, in occasione della «Giornata Internazionale della Pace» (21 settembre), facendo proprio anche l’appello del Consiglio Ecumenico delle Chiese: “invito i cattolici di tutto il mondo ad unirsi agli altri cristiani per continuare ad implorare da Dio il dono della pace nei luoghi più tormentati del nostro pianeta. Possa la pace, dono di Gesù, abitare sempre nei nostri cuori e sostenere i propositi e le azioni dei responsabili delle Nazioni e di tutti gli uomini di buona volontà”.
Gian Paolo Cassano
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