LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO
a cura di Gian Paolo Cassano
Una sorpresa ed una grande gioia: è quella che ha riempito la Chiesa universale a partire dal primo incontro con il nuovo Papa Francesco che nella sera di mercoledì 13 marzo è stato eletto come nuovo Vescovo di Roma, successore dell’apostolo Pietro. E’ stato proprio questo riferimento ecclesiologico ad mergere nel suo primo saluto “Urbi et Orbi” in una semplicità ha conquistato il cuore dei fedeli.
Adesso, ha detto, “incominciamo questo cammino: vescovo e popolo” della Chiesa di Roma, “che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese”. Si tratta di “un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio cardinale vicario, qui presente, sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa città tanto bella!”.
Celebrando giovedì 14 marzo con i Cardinali l’Eucaristia nella Cappella Sistina ha ricordato il suo predecessore in cui “il ministero petrino, vissuto con totale dedizione, ha avuto in Lui un interprete sapiente e umile, con lo sguardo sempre fisso a Cristo (…) Benedetto XVI ha acceso nel profondo dei nostri cuori una fiamma: essa continuerà ad ardere perché sarà alimentata dalla Sua preghiera, che sosterrà ancora la Chiesa nel suo cammino spirituale e missionario”.
Papa Francesco ha rivolto il suo pensiero all’azione del Paraclito che è il “supremo protagonista di ogni iniziativa e manifestazione di fede”: lo Spirito Santo è “l’anima della Chiesa con la sua forza vivificante.”
Di qui l’invito: “Non cediamo mai al pessimismo, a quell’amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno: non cediamo al pessimismo e allo scoraggiamento: abbiamo la ferma certezza che lo Spirito Santo dona alla Chiesa, con il suo soffio possente, il coraggio di perseverare e anche di cercare nuovi metodi di evangelizzazione, per portare il Vangelo fino agli estremi confini della terra.”
Domenica 17 marzo, nel suo primo Angelus, davanti ad una folla straripante convenuta in piazza San Pietro (circa 300.000), prendendo spunto dal Vangelo, ha parlato del mistero dell’infinita misericordia di Dio: “colpisce l’atteggiamento di Gesù: non sentiamo parole di disprezzo, non sentiamo parole di condanna, ma soltanto parole di amore, di misericordia che invitano alla conversione.”
Citando un libro del card. Kasper ha affermato come la misericordia sia una “parola cambia tutto. E’ il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo. Un po’ di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto”.
Il Papa Francesco ha invitato a non dimenticare questa parola: “Dio mai si stanca di perdonarci (…) Lui, mai si stanca di perdonare, ma noi, a volte, ci stanchiamo di chiedere perdono. Non ci stanchiamo mai, non ci stanchiamo mai! Lui è il Padre amoroso che sempre perdona, che ha quel cuore di misericordia per tutti noi. E anche noi impariamo ad essere misericordiosi con tutti”.
Gian Paolo Cassano
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