Creato

CASALE – Essere sognatori come Giuseppe (figlio di Giacobbe), ma alimentati dalla fede. Egli è infatti, una persona che guarda in Alto, non per aria e che sa guardare a 360° vedendo tutti gli aspetti, con equilibrio e senso di responsabilità. E’ il richiamo che mons. Alceste Catella, vescovo di Casale, ha rivolto ai presenti in occasione della VII Giornata per la salvaguardia del creato domenica scorsa, 2 settembre, organizzata dalla Diocesi, congiuntamente dagli Uffici per la pastorale sociale e l’ecumenismo.
Si è tenuta nella parrocchia del quartiere cittadino (Ronzone) particolarmente segnato dagli insediamenti industriali inquinanti dell’aria come l’Eternit che fino al 1986 ha utilizzato quella fibra killer (amianto) che ha già ucciso 1700 persone e che purtroppo ne ucciderà altre. L’impegno dei credenti nella salvaguardia del creato e nella solidarietà con coloro che hanno sofferto e soffrono è stata anche ripresa dal pastore valdese Mauro Pons che a nome della Federazione delle Chiese Evangeliche d’Italia (FCEI) ha letto in comunione e sintonia con il Vescovo la Parola di Dio. Significativo anche il messaggio del ministro della salute, prof. Renato Balduzzi inviato al Vescovo evidenziando nella scelta di Casale per la Giornata del creato “il senso del riconoscimento della nostra e vostra battaglia che continua perché la questione amianto ci accompagnerà purtroppo ancora per molto tempo”.
Proprio dall’ex stabilimento Eternit era iniziata la celebrazione della giornata con una memoria orante ed un ricordo di ciò che è stato questo stabilimento per Casale attraverso le parole del sindaco Giorgio Demezzi che ne ha ricostruito la storia e l’impegno dei casalesi e dell’arch. Pier Carla Coggiola che ha illustrato il futuro di quest’area, il Parco Eternot che sta sorgendo su una superficie di oltre 30.000 mq dove sorgeva lo stabilimento della morte come area verde, area gioco, spazio fruibile per tutti i cittadini.
La memoria, l’impegno, la lotta dei casalesi in questi anni (che ha portato alla storica sentenza del tribunale di Torino) è stata anche richiamata dalla bella mostra documentaria allestita nell’atrio della chiesa parrocchiale del Ronzone attraverso diversi interventi, delle istituzioni, dei sindacati, delle associazioni come VITAS e AFEVA (che riunisce i familiari delle vittime dell’amianto), attraverso la voce della sua presidente Rosanna Blasotti (5 familiari morti per amianto) e di Bruno Pesce.
Da Casale parte dunque un invito ed una parola di speranza per costruire una società che si riconcili con l’ambiente, nell’amicizia con Dio e con il prossimo, come ha richiamato nel suo intervento Mons. Angelo Casile, in rappresentanza della CEI e di Mons. Gian Carlo Bregantini (arcivescovo di Campobasso e presidente della commissione episcopale per i problemi sociali e del lavoro) che non ha potuto esser presente.
Gian Paolo Cassano

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