La Parola di Papa Benedetto

LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO
a cura di Gian Paolo Cassano

La testimonianza e la preghiera di Santo Stefano, primo martire della Chiesa, sono state al centro della catechesi di Benedetto XVI nel corso dell’Udienza generale di mercoledì 2 maggio.
Stefano, davanti al Sinedrio, sottolinea che “Dio non abita in costruzioni fatte da mano d’uomo” (At 7, 48). “Gesù è il luogo del vero culto”, il tempio che “sostituisce con l’offerta di se stesso sulla croce, i sacrifici antichi”, è il “nuovo tempio in cui Dio abita è il suo Figlio, che ha assunto la carne umana, è l’umanità di Cristo, il Risorto che raccoglie i popoli e li unisce nel Sacramento del suo Corpo e del suo Sangue”.
Nel Signore “Dio e uomo, Dio e il mondo sono in contatto: Gesù prende su di sé tutto il peccato dell’umanità per portarlo nell’amore di Dio e per ‘bruciarlo’ in questo amore. Accostarsi alla Croce, entrare in comunione con Cristo, vuol dire entrare in questa trasformazione. E questo è entrare in contatto con Dio, entrare nel vero tempio”.
Così la nostra preghiera deve essere “contemplazione di Gesù alla destra di Dio, di Gesù come Signore della nostra esistenza quotidiana”.
Domenica 6 maggio, al Regina Coeli, il Papa ha evidenziato la necessità del legame del cristiano con Cristo: “nel giorno del nostro Battesimo la Chiesa ci innesta come tralci nel Mistero Pasquale di Gesù, nella sua Persona stessa. Da questa radice riceviamo la preziosa linfa per partecipare alla vita divina. Come discepoli, anche noi, con l’aiuto dei Pastori della Chiesa, cresciamo nella vigna del Signore vincolati dal suo amore”.
La “libertà dell’uomo” e il fatto di “non poter far nulla senza Dio” non sono in opposizione. Infatti “se l’uomo (citando Giovanni il Profeta, un monaco del quinto secolo) inclina il suo cuore verso il bene e chiede a Dio l’aiuto, ne riceve la forza necessaria per compiere la propria opera. Perciò la libertà dell’uomo e la potenza di Dio procedono insieme. Questo è possibile perché il bene viene dal Signore, ma esso è compiuto grazie ai suoi fedeli”.
È qui il modo cristiano di intendere il dono e l’utilizzo della propria libertà: affidandola, innestandola su quella di Cristo attraverso la preghiera e la partecipazione ai Sacramenti: “è indispensabile rimanere sempre uniti a Gesù, dipendere da Lui, perché senza di Lui non possiamo far nulla”.
Gian Paolo Cassano

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