LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO
a cura di Gian Paolo Cassano
“Nella preghiera, Gesù vive un ininterrotto contatto con il Padre per realizzare fino in fondo il progetto di amore per gli uomini”: lo ha ricordato il Papa all’Udienza generale di mercoledì 30 novembre. Parlando della preghiera nella vita di Gesù ha esortato a stare in dialogo con Dio: occorre “rinnovare davanti a Dio la nostra decisione personale di aprirci alla sua volontà, chiedere a Lui la forza di conformare la nostra volontà alla sua, in tutta la nostra vita, in obbedienza al suo progetto di amore su di noi”.
Il suo è un “rapporto unico con Dio Padre”. Occorre imparare da Lui: “ascoltare, meditare, tacere davanti al Signore che parla è un’arte che si impara praticandola con costanza. Certamente la preghiera è un dono che chiede, tuttavia, di essere accolto; è opera di Dio, ma esige impegno e continuità da parte nostra”.
Guardando alla preghiera di Gesù dovremmo domandarci come e quanto tempo dedichiamo al rapporto con Dio. “Oggi i cristiani – ha aggiunto – sono chiamati a essere testimoni di preghiera, proprio perché il nostro mondo è spesso chiuso all’orizzonte divino e alla speranza che porta l’incontro con Dio. Nell’amicizia profonda con Gesù e vivendo in Lui e con Lui la relazione filiale con il Padre, attraverso la nostra preghiera fedele e costante, possiamo aprire finestre verso il Cielo di Dio”.
Domenica 4 dicembre, all’Angelus, ha indicato la sobrietà come stile di vita, quello del Battista a “richiamare tutti i cristiani, … specialmente in preparazione alla festa del Natale, in cui il Signore – come direbbe san Paolo – da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà”.
Giovanni chiama alla conversione, come “un ardente invito a un nuovo modo di pensare e di agire”.
“Mentre ci prepariamo al Natale – ha sottolineato il Papa – è importante che rientriamo in noi stessi e facciamo una verifica sincera sulla nostra vita. Lasciamoci illuminare da un raggio della luce che proviene da Betlemme, la luce di Colui che è “il più Grande” e si è fatto piccolo, “il più Forte” e si è fatto debole.”
Gian Paolo Cassano
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