LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO
a cura di Gian Paolo Cassano
Benedetto XVI ha deciso quest’anno di trascorrere il consueto periodo di riposo estivo presso al sua residenza di Castelgandolfo; da qui guiderà l’Angelus domenicale. Fino al 3 agosto sono invece sospese le Udienze generali del mercoledì.
Martedì 5 luglio si è recato in visita all’Osservatore Romano, in occasione del 150° anniversario di fondazione esprimendo al direttore prof. Giovanni Maria Vian e a tutta la redazione riconoscenza per questo giornale fatto “con passione umana e cristiana e con professionalità”, che è un lavoro “prezioso e qualificato, al servizio della Santa Sede”. Il quotidiano offre un contributo speciale nel panorama dell’informazione: “non è solo una officina, è soprattutto un grande osservatorio, come dice il nome; osservatorio per vedere le realtà di questo mondo e informare noi su queste realtà. Esse riflettono … sia le cose lontane che quelle vicine”.
“Uno dei grandi vantaggi dell’Osservatore Romano” è quello di offrire “un’informazione universale che realmente vede il mondo, e non solo una parte”. Infatti “nei giornali normali si informa, ma con una preponderanza del proprio mondo che fa qualche volta dimenticare molte altre parti di questa terra che sono non meno importanti. Qui si vede qualcosa di questa coincidenza di ‘urbs et orbis’ che è caratteristica della cattolicità, in un certo senso anche una eredità romana: realmente, vedere il mondo e non solo se stessi”.
E’ un quotidiano che “non rimane nella superficie degli avvenimenti, ma va alle radici: oltre la superficie, ci mostra le radici culturali, il fondo delle cose. E’ per me, non solo un giornale, ma anche una rivista culturale. Ammiro come sia possibile ogni giorno darci grandi contributi che ci aiutano a capire meglio l’essere umano, le radici da cui vengono le cose e dove sono comprese, realizzate, trasformate”.
Il giornale vaticano però “vede anche le cose vicine”, il “nostro piccolo mondo che tuttavia è un mondo grande”.
Poiché “nessuno può informare su tutto” diventa “necessaria una scelta, un discernimento. E’ perciò decisivo, nella presentazione dei fatti, il criterio di scelta: non c’è mai il fatto puro, c’è sempre anche una scelta che determina che cosa debba apparire e cosa non debba apparire”.
Gian Paolo Cassano
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