LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO
a cura di Gian Paolo Cassano
L’Udienza di mercoledì 8 settembre scorso è stata ancora dedicata agli insegnamenti della mistica tedesca Ildegarda di Bingen, vissuta nel XII secolo.
La catechesi del Papa è stata centrata sull’importanza del “genio femminile” al servizio del Vangelo, affermando come sia evidente che “la teologia possa ricevere un contributo peculiare dalle donne”, perché “esse sono capaci di parlare di Dio e dei misteri della fede con la loro peculiare intelligenza e sensibilità. Incoraggio perciò tutte coloro che svolgono questo servizio a compierlo con profondo spirito ecclesiale, alimentando la propria riflessione con la preghiera e guardando alla grande ricchezza, ancora in parte inesplorata, della tradizione mistica medievale, soprattutto a quella rappresentata da modelli luminosi, come appunto Ildegarda di Bingen”.
Citando un libro che descrive le visioni “come un’unica e poderosa visione di Dio che vivifica il cosmo con la sua forza e la sua luce”, ha evidenziato come la mistica sottolinei “la profonda relazione tra l’uomo e Dio” ricordandoci “che tutta la creazione, di cui l’uomo è il vertice, riceve vita dalla Trinità.”
Era ascoltata da dotti e potenti per la sua sapienza, per la sua intensa spiritualità. Incoraggiava a vivere il Vangelo: “se si lascia affascinare dalla santità – scrive la santa -, un’anima santa troverà dolce e amorevole lo stesso disprezzo del mondo. Bisogna solo intelligentemente fare attenzione che l’anima non avvizzisca”.
Domenica 12 settembre, all’Angelus, Benedetto XVI ha chiesto di pregare per il suo viaggio nel Regno Unito.
Commentando le parabole evangeliche della misericordia il Papa ha incoraggiato ad “aprire il nostro cuore alla certezza che, pur essendo peccatori, siamo amati da Dio. Egli non si stanca mai di venirci incontro, percorre sempre per primo la strada che ci separa da Lui.”
Infatti “il pentimento è la misura della fede e grazie ad esso si ritorna alla Verità” ed è “solo la fede” che “può trasformare l’egoismo in gioia e riannodare giusti rapporti con il prossimo e con Dio”. Il Papa ha infine richiamato la figura di fra Leopoldo de Alpandeire, al secolo Francisco Sanchez Marquez, beatificato a Granada, in Spagna. “La vita di questo semplice e austero religioso cappuccino – ha spiegato – è un canto all’umiltà e alla fiducia in Dio e un modello luminoso di devozione alla Madonna”.
Gian Paolo Cassano
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